lunedì 21 novembre 2011


"Buon giorno, il 7 luglio.

Pur ancora a letto, i miei pensieri volano a te, mia Immortale Amata, ora lieti, ora tristi, aspettando di sapere se il destino esaudirà i nostri voti
posso vivere soltanto e unicamente con te, oppure non vivere più
Sì, sono deciso ad andare errando lontano da te finché non potrò far volare la mia anima avvinta alla tua nel regno dello spirito
Sì, purtroppo dev'essere così
Sarai più tranquilla, poiché sai bene quanto ti sia fedele. Nessun'altra potrà possedere il mio cuore
mai
mai
oh Dio, perché si dev'essere lontani da chi si ama tanto. E la mia vita a Vienna è ora così infelice
Il tuo amore mi rende il più felice e insieme il più infelice degli uomini
alla mia età ho bisogno di una vita tranquilla e regolare
ma può forse esser così nelle nostre condizioni? Angelo mio, mi hanno appena detto che la posta parte tutti i giorni
debbo quindi terminare in fretta cosicché tu possa ricevere in subito la lettera.
Sii calma
amami
oggi
ieri
che desiderio struggente di te
te
te
vita mia
mio tutto
addio.
Oh continua ad amarmi
non giudicare mai male il cuore fedelissimo del tuo amato.

Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente nostri

L.Beethoven"

mercoledì 27 luglio 2011

L'occhio del turista


Se c'è una cosa bella che mi ha portato questo lavoro è sicuramente vivermi il centro di Firenze e scoprire ogni giorno i suoi angoli.
Anche se la maggior parte delle volte mi accorgo che sono i turisti a farmi conoscere la mia Firenze. Capita spesso infatti che mi volti ad osservare cosa stia fotografando un turista o cosa sta guardando affascinata una famiglia tedesca, francese, olandese, giapponese..e in quel momento mi rendo conto che nonostante sia passata per quella strada miliardi di volte non ho fatto caso a ciò che mi stava intorno. Tralasciando le bellezze imponenti della cattedrale,del campanile, delle chiese..il fascino di Firenze sta nelle strette strade, i piccoli vicoli,le minuscole botteghe,le forme e le facciate dei palazzi..Girando per le strade trovi sempre un angolo in cui sederti che sia lo scalino di un palazzo o l'argine del fiume o un dislivello della strada. Ma nonostante la ricchezza di angoli su cui apoggiarsi quando ti accomodi per consumare la tua pausa pranzo in tranquillità ci sarà sempre qualcuno che ti verrà a sedere troppo vicino e tu penserai "proprio qui?"..Ma forse è un piccolo prezzo da pagare vivendo in una bella città attraversata ogni giorno in lungo e in largo da ondate di turisti..
E allora prima o poi mi deciderò a portare una macchina fotografica e una cartina in modo da far riaffiorare quell' occhio attento del turista che c'è in ognuno di noi..

venerdì 15 luglio 2011

Il blocco

Non so bene perchè ho smesso di scrivere in tutti questi mesi o forse sì. Tutto è cominciato quando si è sparsa la voce fra i miei conoscenti e qualcuno incontrandomi diceva "ehi ho letto il blog"..Improvvisamente quando mi trovavo per scrivere un post iniziavo a visualizzare le facce dei miei ipotetici lettori e tutto mi sembrava troppo personale per pubblicarlo.Si può parlare di blocco? Non lo so. Fatto sta che è venuto meno il principio fondamentale di tutti i blog "la voglia di essere letti da qualcuno". Tante volte ho avuto ispirazione e mi son trattenuta ma ora ci voglio riprovare.
Detto questo..ci sentiamo fra qualche mese..;)

mercoledì 22 settembre 2010

Oggi ho ascoltato il silenzio
era così penetrante da disorientare;
stesa sull'erba bagnata di rugiada
cercavo di ricordare
l'ultima volta che avevo osservato l'azzurro del cielo.
Quel silenzio la mia culla,
quel cielo un caldo abbraccio.

Daniela 17 Agosto 2007

La campagna

La campagna,
il silenzio penetrante
le luci, i colori, le ombre
infinite emozioni regala ogni giorno
mai le stesse, mai uguali,
ogni scorcio è una foto momentanea
ogni immagine colora l'anima di chi la guarda
come l'ossigeno invade i polmoni..
La campagna,
una fresca oasi nel deserto della città.

Daniela 9 Agosto 2007

Ognuno ha il suo paradiso..


Il mio paradiso esiste. Già dalla macchina mentre sto arrivando, lo inizio a respirare. Quando arrivo mi sento investita dalla pace.Il silenzio assordante e i colori intorno a me mi portano rapidamente lontano da tutto e da tutti, perché infondo lo sono, lontano. Persino il cellulare perde la rete. Ogni volta che trascorro lì qualche giorno, mi sento come se facessi il carico di aria nei polmoni. Mi allontano per un pò dal mondo e la società e mi avvicino alla terra. Nel vero senso della frase. E' lì che torno a toccare l'erba, a guardare il cielo, ad osservare le stelle. Torno a contatto con la natura come se affondassi le dita nella sabbia. Smetto di guardare la terra dall'alto e mi distendo su di essa. Lo sapevate che quando mangiano i maiali fanno un rumore che assomiglia al rumore che fa l'acqua che scorre in un ruscello? Io l'ho scoperto lì.
E' bello sapere di avere una propria isola felice, il tuo rifugio dal mondo.

martedì 20 luglio 2010

Una stanchezza che non mi spiego..

A novantanni passati si può davvero essere stanchi di vivere? Desiderare di andarsene, anche se non si hanno mali particolari? Voglio dire che se uno non soffre per qualche malattia come può dire "sono stanco"? Credo che finchè si è giovani non lo si può proprio comprendere. Sembra proprio impossibile. Perchè finchè cresci sei aggrappato alla speranza di rimanere per sempre, a volte quando si pensa che in una tale data per forza di cose non saremo più vivi ci rattristiamo. Da giovani abbiamo paura, perchè non sappiamo cosa ci attende dopo, e da vecchi questa paura scompare? Io non credo, e forse sentirlo dire un pò mi stizzisce in rispetto di chi nello stesso momento sta morendo e vorrebbe vivere. Ma forse chi lo dice lo pensa davvero. C' è da dire che se fosse vero, spaventerebbe meno soffiare su novanta candeline..